Soggetti interessati all’espletamento di tale obbligo:
Le costruzioni esistenti rappresentano certamente argomento particolarmente significativo nell’ambito dell’applicazione delle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018.
L’importanza che le criticità locali assumono negli edifici esistenti, in termini di danni a persone e cose, ha portato, tra l’altro, a considerare con maggiore attenzione gli interventi locali di rafforzamento e gli interventi di miglioramento.
Le NTC2018 contengono una definizione della procedura di valutazione della sicurezza, le situazioni nelle quali è obbligatoria la valutazione, e gli stati limite a cui i progettisti devono fare riferimento.
Adempimenti:
La valutazione della sicurezza deve effettuarsi quando ricorra anche una sola delle seguenti situazioni:
- riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione; danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni) o da situazioni di funzionamento ed uso anomali;
- provati gravi errori di progetto o di costruzione;
- cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o passaggio ad una classe d’uso superiore;
- esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità e/o ne modifichino la rigidezza;
- ogni qualvolta si eseguano gli interventi strutturali (interventi di riparazione o locali, interventi di miglioramento, interventi di adeguamento)
- opere realizzate in assenza o difformità dal titolo abitativo, ove necessario al momento della costruzione, o in difformità alle norme tecniche per le costruzioni vigenti al momento della costruzione.
La valutazione della sicurezza, argomentata con apposita relazione, deve permettere di stabilire se:
- l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;
- l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso);
- sia necessario aumentare la sicurezza strutturale, mediante interventi.
Le modalità di valutazione della sicurezza dipendono dalle caratteristiche dell’edificio e dalle eventuali criticità presenti.
“Più conosci, meno spendi!”
L’adeguata conoscenza del manufatto è presupposto fondamentale e fase imprescindibile per la comprensione di singole criticità e del comportamento strutturale.
L’attendibilità dei risultati, quindi, è strettamente legata al livello di conoscenza.
È opportuno sottolineare che le fasi della conoscenza e dell’analisi non sono sequenziali, ma strettamente connesse.
Il piano delle indagini, ad esempio, può essere efficacemente indirizzato, in relazione sia alla tipologia delle prove, sia alla loro localizzazione, da un’analisi basata su dati preliminari relativi alle caratteristiche geometriche, costruttive e dei materiali. In tal modo è possibile identificare le zone critiche nei riguardi degli stati limite ultimi, investigando eventualmente la sensibilità della risposta alle incertezze sui principali parametri, e quindi razionalizzare il piano delle indagini sperimentali, anche in considerazione della loro onerosità ed invasività.
Operatività:
Nelle costruzioni esistenti le situazioni concretamente riscontrabili sono le più diverse ed è quindi impossibile prevedere regole specifiche per tutti i casi. Di conseguenza, il modello per la valutazione della sicurezza dovrà essere definito e giustificato dal progettista, caso per caso, in relazione al comportamento strutturale atteso, tenendo conto delle indicazioni generali di seguito esposte:
- analisi storico-critica (NTC2018, p.to 8.5.1)
- rilievo geometrico-strutturale (NTC2018, p.to 8.5.2): indagini limitate / estese / esaustive
- caratterizzazione meccanica dei materiali (NTC2018, p.to 8.5.3): eseguita da un Laboratorio autorizzato di cui all’art. 59 DPR 380/2001
- livelli di conoscenza e fattori di confidenza (NTC2018, p.to 8.5.4): LC1, LC2, LC3
- azioni (NTC2018, p.to 8.5.5): in funzione del tipo di costruzione (in muratura, in calcestruzzo armato o acciaio)
“Ad ogni problema specifico, soluzioni specifiche!”
Affidati a Veneta Engineering per supporto alla valutazione e razionalizzazione del piano delle indagini sperimentali:
- definizione della quantità e tipo di prove in funzione dell’obiettivo (LC1, LC2 o LC3) e del tipo di costruzione (muratura, calcestruzzo armato, acciaio o legno);
- ottimizzazione dei tempi e dei costi di prova;
- valutazione della fattibilità di prova in funzione della predisposizione e caratteristiche delle aree da indagare
Veneta Engineering non fa prestazioni professionali è il tuo partner ideale: indipendente, competente, non concorrente e corretto!!
Campo di applicazione
Con riferimento al disposto del comma 2, lettera c-bis), dell’art. 59 del D.P.R. n. 380/2001 nonché alle vigenti norme tecniche sulle costruzioni, le autorizzazioni disciplinate dalla presente Circolare riguardano i laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti.
In particolare l’autorizzazione disciplinata dalla presente Circolare riguarda i seguenti settori di prova e certificazione:
- Settore “A”: Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura;
- Settore “B”: Prove su strutture metalliche e strutture composte;
- Settore “C”: Prove dinamiche sulle strutture;
Veneta Engineering è laboratorio autorizzato ad effettuare con proprie attrezzature e strumentazioni, elaborare e certificare TUTTE le prove (sia le obbligatorie che le facoltative) di tutti i settori (A, B e C)
Settore “A”: Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura
a. prova magnetometrica;
b. prova sclerometrica;
c. prova di estrazione - metodo Pull Out;
d. prova ultrasonica;
e. prelievo in opera di calcestruzzo;
f. prelievo in opera di provini di acciaio;
g. analisi chimica;
h. prove con martinetti piatti singoli e doppi;
i. prove di carico statiche.
Oltre alle prove obbligatorie sopra elencate, nell’ambito del Settore “A”, Veneta Engineering è autorizzata a svolgere e certificare le seguenti prove facoltative:
a. prova penetrometrica - metodo Windsor;
b. prova di adesione a strappo - metodo Pull Off;
c. analisi elettrochimica per la misura del potenziale e della velocità di corrosione;
d. prove di carico statiche a compressione diagonale sulle murature;
e. monitoraggio delle strutture;
f. termografia ad infrarossi;
g. indagini endoscopiche;
h. indagini georadar;
i. caratterizzazione meccanica delle malte per murature;
j. misura di umidità del legno;
k. prova penetrometrica nel legno.
Settore “B”: Prove su strutture metalliche e strutture composte.
a. prova magnetoscopica;
b. liquidi penetranti;
c. ultrasuoni;
d. prova di durezza Brinell in situ;
e. prova di durezza Vickers in situ;
f. prova di durezza Rockwell in situ;
g. prova di durezza Lebb in situ;
h. spessometria in situ;
i. misura delle coppie di serraggio;
j. prelievo di bulloni e di campioni di carpenteria.
Oltre alle prove obbligatorie sopra elencate, nell’ambito del Settore “B”, Veneta Engineering è autorizzata a svolgere e certificare le seguenti prove facoltative:
a. estensimetria;
b. indagine spettrometrica in situ;
c. monitoraggio delle strutture.
Settore “C”: Prove dinamiche sulle strutture.
a. prove dinamiche sulle strutture di elevazione;
b. prove di tensionamento su catene e tiranti.